La Regione impugna la "Tassa sulla disgrazia"

TERAMO – La Regione Abruzzo impugnerà la norma del decreto Milleproroghe che prevede la compartecipazione delle Regioni alla copertura dei danni sulle calamità naturali, la cosiddetta "Tassa sulle Disgrazie", perchè "riteniamo che debba essere impugnata, che non sia giusta e che abbia anche dei profili di incostituzionalità". Lo ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, parlando con i giornalisti a margine della sottoscrizione dell’Accordo di Programma Abruzzo 2015 a Pescara. "Ciò non toglie che noi comprendiamo – ha aggiunto Chiodi – che questa legge è conseguente ad un uso abnorme delle richieste di stato di emergenza. Il principio diretto di
compartecipazione è sano in teoria, perchè, in questo modo, chi presenterà richiesta starà più attento e non tenterà di speculare. Per l’Abruzzo comunque il problema non si pone perchè abbiamo già le addizionali aumentate per effetto del nostro disavanzo sanitario". "Bene ha fatto la Regione ad impugnare davanti alla Corte costituzionale la tassa imposta nel testo del decreto Milleproroghe". Lo afferma in una nota la Cna abruzzese, che sottolinea come la decisione del governo regionale rappresenti un precedente importante anche per le altre Regioni italiane. «Ancora ieri – prosegue la nota – dai sindaci del comprensorio teramano duramente colpito dall’alluvione delle scorse settimane si è levata la protesta, la denuncia dello stato di abbandono in cui le loro comunità sono state lasciate all’indomani dell’evento. Il fatto che il governo, prontamente intervenuto con risorse finanziarie all’indomani dell’alluvione che ha colpito il Veneto, non abbia concesso un centesimo all’Abruzzo, ma che abbia deciso addirittura di condizionare il suo intervento e quello della Protezione civile all’imposizione di una addizionale su Irpef ed Irap, fino all’aliquota massima, rappresenta la negazione di qualunque principio di solidarietà».«L’Abruzzo – osserva ancora la confederazione artigiana – è già gravato di pesanti addizionali a carico di imprese e famiglie a causa del debito della sanità, e mai potrebbe sopportare un ulteriore balzello. Al di là dei delicati aspetti più strettamente costituzionali che la vicenda comporta, crediamo sia utile che come già accaduto positivamente in occasione della sottoscrizione del Patto per l’Abruzzo, le forze di maggioranza e opposizione sostengano insieme una battaglia che è di tutti gli abruzzesi».